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L’Home Staging Virtuale non è realizzato con un’App di AI!

 

Ultimamente si sta diffondendo l’idea che la parola ”Virtuale” sia sinonimo di ”AI”, Intelligenza Artificiale!

No, non è così!

Virtuale, è tutto ciò che non possiamo toccare con mano e che ancora non esiste, ma di cui possiamo vedere una rappresentazione tramite un’immagine, che sia su un monitor, su un visore o anche su carta. Quando si parla ad esempio di Home Staging Virtuale o Virtual Staging, siamo di fronte ad un progetto di Interior Design (realizzato con i canoni dell’Home Staging fisico), che si esprime con i Render 3D, ovvero immagini Fototerealistiche realizzate con appositi software da professionisti del settore, Interior Designer o Architetti, e la cui funzione è quella di mostrare le potenzialità di un immobile in vendita: ogni immagine realizzata è frutto del progetto e del lavoro di un professionista!

Esistono si delle app che, attraverso l’AI, permettono di modificare l’immagine di un ambiente, liberarandola dai mobili presenti e inserendo un arredamento basico…con risultati a mio avviso spesso deludenti; ad esempio, se nella foto è presente una finestra, l’app spesso non riesce a leggerla e la ”trasforma” in una nicchia, in un quadro o in un altro oggetto; l’arredamento viene inserito a discrezione dell’app stessa, quindi se esiste già un progetto d’arredo per un ambiente o un appartamento, tramite queste app non sarà possibile riproporlo. Per poter realizzare immagini tramite queste app, gli ambienti devono innanzitutto esistere e devono essere fotografati con un certo criterio (giusta altezza dell’obiettivo, giusta illuminazione, se arredati dovrebbero essere comunque liberati dai complementi d’arredo ingombranti ecc..); quindi  se l’immobile è in costruzione ed esiste solo su carta, l’app non potrà creare nessuna immagine.

I costi per realizzare immagini tramite queste app sono certamente inferiori ai costi dei Render personalizzati realizzati dai professionisti, ma hanno moltissimi limiti e il più delle volte non possono essere utilizzate (ad esempio nel caso di un restyling dell’appartamento o di nuove costruzioni appunto).

Le immagini prodotte invece dall’AI sulla base di una richiesta testuale, che anche io occasionalmente utilizzo a scopo illustrativo di un testo, sono certamente di impatto, ma, oltre a contenere moltissimi errori (basta guardarle con attenzione), non possono, almeno per ora, essere realizzate per rappresentare un ambiente a partire ad esempio da una planimetria o da una foto.

Per ora dunque l’AI non potrà sostituirsi a professionisti come Architetti, Interior Designer o Renderisti, e i clienti dovranno rassegnarsi all’idea che un buon lavoro ha ancora un certo valore economico che va riconosciuto al professionista.

Testo a cura di Emanuela Sasso